Lo Yucatan è uno dei luoghi più gettonati insieme allo stato di Quintana Roo per le vacanze in Messico.
La Riviera Maya è famosa per spiagge bianchissime, lagune e tanti siti archeologici che si collegano all’epoca dei Maya, nello Yucatan si riesce invece ad avere un maggior contatto con il vero Messico e con la cultura locale oltre che scoprire città nello stile del luogo e meno americane e turistiche.
Con il mio amico Mirko siamo partiti all’avventura, un intero weekend alla scoperta dello Yucatan e delle sue meraviglie: siamo partiti da Playa del Carmen diretti a Merida, passando per Cenote, rovine Maya e piccole cittadine. Da qui ci siamo diretti a Valladolid per finire il nostro weekend a Las Coloradas e Rio Lagartos.
La partenza: Playa del Carmen
Siamo partiti il venerdì pomeriggio da Playa del Carmen, dopo aver noleggiato una macchina in uno dei tanti posti che si trovano nelle strade attorno al centro. Con circa €150,00 abbiamo noleggiato una macchina semplice, o meglio base ma che per noi andava benissimo.
Abbiamo caricato i nostri zaini ed eravamo pronti a partire all’avventura.
Appena usciti dalla confusione di Playa del Carmen ci siamo trovati in una lunga strada circondati solamente dalla selva tra lavori in corso, fatti ovviamente alla Messicana e una pace senza fine.
Direzione Merida
In circa tre siamo arrivati alla nostra prima destinazione Merida. È una delle città che resta ancora invasa dal suo carattere coloniale con le sue ampie piazze e i suoi musei, tra i migliori della regione.
Su Airbnb abbiamo trovato una stanza in un albergo a pochi minuti dal centro. Qualità/prezzo eccellente.
Siamo arrivati di sera quindi, dopo una rapida passeggiata per il centro siamo andati alla ricerca di un posto per mangiare.
Camminando alla scoperta abbiamo trovato questo piccolo locale gestito da una coppia messicana che realizzava hamburger davvero speciali.
La scelta è caduta subito su hamburger con guacamole e bacon croccante, una bella limonata e la cena è stata perfetta!
Un’ultima passeggiata per goderci la città illuminata dalle luci, bere qualcosa in una delle tante piazze circondate da locali e si torna in stanza. Ci aspettavano altri due giorni piuttosto impegnativi e pieni di nuove scoperte.
La sveglia è suonata presto perché volevamo goderci Merida di mattina e godere delle sue meraviglie e arrivare per pranzo alla nostra prossima meta.
Anche di giorno è la città è piena di persone ma non si percepisce la confusione solita delle grandi zone balneari della Riviera Maya, si respira l’aria del vero Messico, della spontaneità e ci sono palazzi e chiese imponenti e tipiche dello stile coloniale.
Cenote Suytun
Non potevamo non fermarci in uno dei più famosi e fotografati Cenote del Messico: Suytun.
Per i Maya, i cenotes erano una risorsa idrica ma soprattutto uno dei loro luoghi sacri in cui si mettevano in contatto con gli dei oppure con i morti.
Il significato del termine Suytun è centro di pietra ed si tratta di un cenote semiaperto che presenta un piccolo foro in cima da cui passano i raggi del sole.
Il costo dell’entrata è di 250 pesos (circa €11,00) e comprende il pranzo e l’ingresso al cenote. C’è anche la possibilità di fare un biglietto ridotto e quindi pagare solo per l’ingresso al cenote. Ci siamo diretti subito al ristorante per pranzare che comprendeva della pasta, il tipico piatto dello Yucatan la Cochinita Pibil con le tortilla, riso e fagioli e una bibita a scelta. Era compreso anche il dolce a ma noi non piaceva quello che era proposto e quindi non lo abbiamo preso.
Con la pancia piena ed entusiasti ci siamo diretti agli spogliatoi, indossato il costume e dopo aver fatto la doccia all’entrata e indossato il giubbotto di salvataggio (obbligatorio per entrare) abbiamo percorso il piccolo vialetto che portava all’entrata e finalmente eravamo pronti a scoprire questa piccola meraviglia.
Ek Balam
Insieme a Chichen Itza e Tulum è uno dei siti archeologici più famosi dell’impero Maya. Questo è ancora uno dei pochi luoghi dove è possibile scalare le piramidi e salire fino in cima di conseguenza immergersi totalmente in una delle culture più antiche del mondo.
Il nome Ek Balam vuol dire Giaguaro nero e quello che più ti sorprende entrando nel sito archeologico è la vastità della foresta che ti circonda e quando sia grande l’enormità della natura. Vista dalla cima della piramide riesce a lasciarti senza parole.
Il costo dell’entrata è di 484 pesos per i non residenti (circa €20,00) e sono molto ferrei sugli orari chiusura e apertura.
Valladolid
Valldolid è stata solo una tappa intermedia per la notte e abbiamo fatto in tempo solamente a fare un giro della piazza, mangiare la famosa marquesitas in uno dei carretti in centro, cenare e tornare in camera sotto il diluvio, sembrava che buttassero giù l’acqua con i secchi.
Anche qui ottimo rapporto qualità/prezzo per la stanza, sempre prenotata su airbnb. Una piscina carinissima all’entrata e un piccolo angolo isolato all’interno della città.
Las coloradas
Las Coloradas è la famosa laguna rosa del Messico che sicuramente avrete visto sulle pagine di Instagram. Si trova sulla costa orientale della penisola dello Yucatan e proprio all’interno della riserva naturale di Rio Lagartos.
La colorazione dell’acqua deriva dalla presenza del plancton rosso e dalla grande quantità di artemie, una piccola specie di crostaceo d’acqua salata. Sì l’acqua è salata perché siamo esattamente affianco a una salina.
Il costo dell’entrate è di 250 pesos (circa €12,00) e comprende una guida che vi spiegherà la nascita della laguna e come è nata.
Rio Lagartos
Rio Lagartos è un piccolo villaggio di pescatori affacciato sul Golfo del Messico. Si estende su tutta la biosfera circostante che è una riserva naturale protetta dall’UNESCO dal 1979.
Anche qui una visita veloce, il villaggio sperduto era un po’ strano ed è cominciato a piovere quasi subito.
Lungo la strada sono molto le piccole cittadine in cui ci siamo fermati e dove abbiamo potuto percepire il vero Messico e l’essenza di una cultura unica e famosa in tutto il mondo.